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Anteprima Biennale di Venezia

Posted by Simona Maggiorelli su Maggio 31, 2009

Fra luci e ombre è cominciato il count down per l’attesa 53esima edizione curata da Daniel Birnbaum che aprirà il 7 giugno

di Simona Maggiorelli

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Xu Tan per la Biennale di Venezia

Immagini che parlano di un incontro fra architettura e arte nel segno di asciutta e disincarnata geometria, in controtendenza con la dichiarata spettacolarità dell’ultima Biennale di architettura , ma fino al punto da rintanarsi nel segno di un ordinato e strenuo razionalismo. Ci consoliamo solo pensando che l’assaggio di Biennale che ci è stato offerto di certo non rappresenta l’insieme. E di certo non vogliamo procedere a una stroncatura preventiva, ma solo accennare a qualche stilla di delusione per quello che abbiamo visto della ristrutturazione degli spazi del padiglione italiano realizzata dal nostro amatissimo Massimo Bartolini e da Tobias Rehberger.

Michelangelo Pistoletto per la Biennale 52

Michelangelo Pistoletto per la Biennale 53

E più ancora riguardo alle opere scelte da  Daniel Birnbaum di Pistoletto, Roccasalva, Berti, Mir, Starling, Zholud, Fahlstrom, Hefuna, Yongping, fra le più fredde delle rispettive produzioni. Lo diciamo con rammarico, sperando davvero di qui a due mesi di doverci ricredere. Perché dalla prossima Biennale del giovane e talentuoso Birnbaum- dopo la pesante Biennale stelle e strisce di Roberto Storr – ci aspettiamo molto. Sperando, dal prossimo 7 giugno, di poter trovare nei settantasette padiglioni nazionali e nelle trentotto manifestazioni collaterali della 52esima Biennale di Venezia una vivace visione del mondo dell’arte di oggi che ci permetta di dimenticarci all’istante del Padiglione Italia, che già si annuncia celebrativo al massimo grado del protofascismo marinettiano. Alle Tese delle Vergini dell’Arsenale ,infatti, i curatori Beatrice Buscaroli e Luca Beatrice ( scelti dal Ministro Bondi) promettono un inattuale “ritorno alla cosalità dell’opera e al suo essere oggetto”. “La nostra quindicina di artisti italiani capeggiati da Sandro Chia proporrà un omaggio a Marinetti, il maggiore genio del Novecento, italiano e europeo”: Ipse dixit Beatrice Buscaroli, pupilla di Marcello Dell’Utri.

da Left-Avvenimenti del 27 marzo 2009


LA NUOVA GEOPOLITICA DELL’ARTE

Daniel Birnbaum

Daniel Birnbaum

di Simona Maggiorelli

L'installazione di Massimo Bartolini

L'installazione di Massimo Bartolini

Settantasette Paesi rappresentati e un ventaglio di manifestazioni collaterali per dare voce a quelle regioni, come la Catalogna, il Galles, la Scozia, che non si riconoscono nei propri padiglioni nazionali. E poi la compresenza del padiglione israeliano e di quello iraniano. La Biennale di arte numero 53 ridisegna la mappa geopolitica dell’arte. Anche se il giovane e quotatissimo direttore Daniel Birnbaum si schermisce: “Quando mi chiedono se la Palestina sarà rappresentata come area regionale o come Stato nazionale rispondo che la mia aspirazione è raccontare ciò che più di interessante si muove nel mondo dell’arte. E il linguaggio delle immagini non conosce nazionalità e confini”. Così l’attesa rassegna in programma dal 7 giugno al 22 novembre a Venezia, sotto il titolo bandiera “Fare mondi” promette di raccontare il presente, con slanci di apertura verso il futuro, utopico e di speranza. “ Il passato invece – prosegue Birnbaum- sarà rappresentato in mostra attraverso l’opera di alcuni artisti che già negli anni Sessanta hanno preconizzato il fenomeno della globalizzazione e i problemi connessi. Ma in chiave poetica e imprevista, Mi riferisco, per esempio ad artisti come l’austriaco Friedensreich Hundertwasser che per un periodo, incarnando il racconto di Italo Calvino, ha vissuto su un albero documentando questa esperienza”. E se la Biennale del direttore sarà una biennale aperta ad artisti proveniente da ogni parte del mondo e in questa chiave di attenzione ai temi che riguardano l’ambiente, il vivere civile, e, per così dire, un nuovo umanesimo, a farle da pesante controcanto sarà il Padiglione Italia, che si annuncia celebrativo al massimo grado del protofascismo marinettiano. Il nuovo Padiglione Italia alle Tese delle Vergini dell’Arsenale a cura di Beatrice Buscaroli e Luca Beatrice ( scelti dal Ministro Bondi), in controtendenza con il mondo internazionale dell’arte proporrà “ un ritorno alla cosalità dell’opera” dice Beatrice, al suo essere oggetto. Mentre Buscaroli aggiunge: “la quindicina di artisti italiani da noi selezionati, da Basilé a Bertozzi&Casoni, da Nicola Bolla, a Sandro Chia, propongono un omaggio a Marinetti, il maggiore genio del nostro Novecento e di quello europeo”.

da Terra, 24 marzo 2009

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