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Presentazione di Bambini ladri alla libreria Airon di Roma

Posted by Simona Maggiorelli su marzo 20, 2011

bambine rom

Buonasera a tutti, grazie per essere qu iamo qui alla presentazione del  libro Bambini Ladri di Luca Cefisi edito da Newton Compton. Un libro di fortissima attualità e per molti versi scioccante per l’immagine del Paese Italia che ci mette davanti agli occhi. E senza scampo, perché questo libro di Cefisi  è un lavoro documentatissimo, con alle spalle un serrato lavoro di inchiesta fatta in prima persona ma anche riportando e analizzando studi di istituti di ricerca europei e di altri ricercatori sul campo.

Personalmente sono rimasta assai colpita dal tenace e persistente livello di ignoranza e di pregiudizio degli italiani nei confronti di Rom, Sinti e Camminanti, cittadini italiani a pieno titolo ma percepiti ancora come stranieri anche se, come accade in varie regioni, vivono in Italia da centinaia di anni. Ma non solo.

Dopo “piccoli inferni” che documenta  le condizioni  di degrado in cui gli zingari sono costretti a vivere in Italia c’è un capitolo del libro intitolato, “leggende nere”. Qui Cefisi ripercorre tutta una serie di pregiudizi inveterati. solo qualche esempio:  gli zingari non vogliono una casa, vivono in situazioni degradate per scelta, gli zingari sono dediti alla delinquenza, tutti indistintamente, le zingare sono madri degeneri e rubano i bambini.

Giudizi inappellabili che stigmatizzano rom e sinti come gruppo, come comunità e senza prove, senza possibilità di replica. Certo venticinque anni di Lega Nord- vienda pensare leggendo il libro di Cefisi- hanno pesato, eccome. Venticinque anni in cui la politica di centrodestra ha pestato pesantemente l’acceleratore sull’uso politico e strumentale della paura. Ma l’ostracismo, il mancato riconoscimento degli zingari che vivono in Italia, la negazione dei loro diritti più elementari ha tracce anche più antiche. Basta pensare al fatto che nella Giornata della memoria si ricorda lo sterminio nazista degli ebrei e ci si dimentica troppo spesso che fu anche un genocidio rom. Così come è gravissimo che nella la legge 482 del 1999 che riconosce le minoranze linguistiche non si faccia menzione della lingua delle minoranze rom e sinti.

Anche in Italia insomma gli zingari sono stati e sono il capro espiatorio ideale delle destre, perché facilmente attaccabili in quanto minoranze povere e isolate, socialmente deboli, con una rappresentanza estremamente gracile. E ancora oggi in Italia sono una minoranza mimetizzata, che è stata tenuta nell’ombra e poi espulsa dalla nostra memoria storica». Cancellati oppure denigrati, tacciati di ogni nefandezza. Pur senza conoscerli davvero. Cefisi ci ricorda che il 56,3 % degli italiani dichiara di sentirsi in forte disagio in presenza di un Rom. Ma quasi l’80 % degli intervistati dice di non avere nessuna relazione con loro, ammettendo di non conoscerli.

E qui si apre il grande capitolo anche della responsabilità dei media italiani. Che parlano di rom e sinti solo o quasi nelle pagine di cronaca nera. L’etnicizzazione dei reati e delle notizie è una prassi diffusa e come direbbe Giuseppe Faso ( Lessico del razzismo democratico, Derive e Approdi 2008) sono tantissime  le parole che escludono, che contribuiscono a creare un clima di sospetto e di tensione: “emergenza nomadi” si legge spesso, quando i nomadi come scrive Cefisi non sono più nomadi da tempo.

Dopo il caso di Ponticelli si sono letti titoli da brivido: “Napoli, spranghe e molotov contro i nomadi” Corriere della Sera campi nomadi adesso basta Il Tempo Rivolta a Napoli: siamo ostaggi degli zingari” Il Giornale. Ecco i rom che girano in Ferrari Il Giornale, così i rom vendono i bambini Il Giornale . La lista potrebbe continuare a lungo. Sempre in quei giorni come ricorda Lorenzo Guadagnucci di Giornalisti contro il razzismo quando alcuni studiosi come Adriano Prosperi parlarono di progrom furono duramente colpiti dal fuoco amico di giornalisti, pure illuminati, come Riccardo Chiaberge che scrissero articolesse contro chi abusava di quel termine che riguardava dolorosi capitoli di storia degli ebrei. Nonostante la riflessione sulla condizione degli zingari e degli apolidi abbia conosciuto momenti altissimi con pensatori come Hannah Arendt, la battaglia culturale oltreché politica ancora da fare come ci dice con questo libro Cefisi , è ancora lunga.

Scrive questa settimana  Lorenzo Guadagnucci su left: Grazie alla elaborazione compiuta dopo la Shoah chi potrebbe oggi parlare di “emergenza ebrei”, di “ebrei non integrabili con il resto della popolazione” di “Ghetti ebraici degradati da spazzare via” di “ebrei che rubano i bambini”? Ma ancora c’è chi si sente autorizzato a farlo con i rom. ( Simona Maggiorelli)

testo della presentazione alla libreria Airon nel Palazzo delle Esposizioni di Roma 28 febbraio 2011

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