Fieramente cosmopoliti
Posted by Simona Maggiorelli su novembre 17, 2009
Contaminazione di discipline e dialogo fra diverse forme espressive. A Torino va in scena la più grande mostra mercato italiana del contemporaneo. Artissima raccontata al settimanale Left-Avvenimenti dal direttore artistico Andrea Bellini
di Simona Maggiorelli
La migliore finestra sulla contemporaneità e sui giovani artisti». Così, senza sprezzatura, si autopresenta Artissima 16, la fiera torinese che sotto la guida di Andrea Bellini è diventata tout court un festival internazionale delle arti e un efficace radar di nuove tendenze. Quest’anno aprendo alla performance e alle contaminazioni fra differenti linguaggi grazie ad “Accecare l’ascolto” (il titolo è “rubato” a Carmelo Bene) vera e propria rassegna nella rassegna che, dal 6 all’8 novembre, dissemina happening al teatro Regio, al Carignano, alla Cavallerizza e in altri teatri di Torino. «Il fatto è – racconta il direttore di Artissima – che l’arte va in tutte le direzioni, secondo linguaggi e modalità espressive molte diverse. E gli artisti migliori sanno parlare del loro tempo e sanno farlo con un linguaggio innovativo. In arte non è importante solo ciò che si dice ma anche “come” lo si dice». E la scelta dei linguaggi espressivi ad Artissima 2009 non potrebbe essere più vasta: dalle sperimentazioni multimediali dei più giovani ai ritorni al concettuale, all’arte povera e perfino all’happening anni Settanta. Anni di un’avanguardia già storica che Bellini non ha conosciuto direttamente (essendo nato nel 1971) ma che ha frequentato oltreoceano negli sviluppi e nelle filiazioni newyorkesi anni Novanta. Ex redattore di Flash art negli Stati Uniti ma anche appassionato di arte preistorica, Bellini non ama compartimentazioni e steccati. E con spirito fiduciosamente cosmopolita afferma: «Non vedo aspetti negativi nella globalizzazione: il mondo dell’arte oggi è semplicemente più grande e più interconnesso. Viviamo un’epoca di straordinarie trasformazioni, bisogna avere coraggio e provare a capirle senza paure e inutili pregiudizi». Neanche verso le nuove tecnologie e il loro massiccio ingresso nell’immaginario di artisti d’Occidente e d’Oriente. Il trentunenne artista cinese Cao Fei, che si è imposto all’attenzione internazionale raccontando per immagini il veloce scorrere della vita metropolitana, per Artissima 16 ha realizzato una piattaforma pubblica per la creatività su Second life.
Bellini, la realtà virtuale è davvero una nuova frontiera d’arte?
Il web è un’altra strada che l’arte può percorrere, niente di più o di meno. In realtà gli artisti che riescono a dire qualcosa di originale facendo ricorso alle tecnologie del web sono veramente pochi. Tra questi c’è sicuramente il giovane artista americano Paul Chan e ovviamente Cao Fei che all’Astra presenta un video di Second life in anteprima mondiale, di fronte al quale ballerini danzano su coreografie ispirate al teatro di propaganda cinese anni Cinquanta.
Al contempo un maestro come Pistoletto presenta ad Artissima, in una nuova versione scenica, una sua storica performance.
Michelangelo Pistoletto è una figura centrale dell’arte del nostro tempo: è stato tra i primi, tra il ’66 e il ’67, a percorrere la strada di un’estetica relazionale, basata sulla collaborazione con il pubblico e con artisti di altre discipline. Anno uno – Terzo paradiso, che presentiamo al Teatro Regio è un lavoro particolarmente significativo: si tratta di una scultura vivente o di un quadro parlante, se si preferisce l’immagine, che mette in scena la storia dell’umanità. Il Terzo paradiso è il paradiso che, per l’artista, dobbiamo realizzare oggi in terra, dove natura e cultura trovano un nuovo e più alto equilibrio.
La crisi, si dice, si è fatta sentire a scoppio ritardato nel mercato dell’arte.Dall’ ossservatorio di Artissima come vede la situazione?
In realtà la crisi nel mondo dell’arte, che appena l’anno scorso si preannunciava disastrosa, non è stata così dura. A oggi non è paragonabile a quella dei primi anni Novanta. Vediamo infatti già i primi segni di ripresa, il mercato si sta muovendo. Per i collezionisti è un momento buono per comprare: i galleristi sono più disposti a trattare sui prezzi e a cedere le opere più importanti.
Si parla da tempo di una sua direzione del Castello di Rivoli ( Bellini è diventato condirettore con Beatrice Merz alla fine del 2009 ndr), una delle realtà più importanti per l’arte contemporanea in Italia. Alla guida del museo guidato per vent’anni da Ida Gianelliquali sarebbero le sue priorità?
A ogni generazione spetta il compito di ripensare, anche in modo radicale se necessario, i modi in cui la cultura contemporanea viene proposta e dunque fruita.
E cosa suggerirebbe al ministro della Cultura, Sandro Bondi, per sostenere la ricerca dei giovani artisti italiani oggi perlopiù costretti a emigrare?
Suggerirei: conoscenza, diffusione, accademie e musei. In primis pianificare una politica culturale per la conoscenza e la diffusione dell’arte contemporanea in Italia. E poi concentrare gli sforzi nella riforma delle accademie di Belle arti: è fondamentale ripensare i luoghi in cui gli artisti si formano. Ma bisogna anche cominciare a lavorare sulla rete museale. In realtà la lista delle richieste sarebbe lunga: il nostro sistema dell’arte contemporanea è indietro rispetto a quello di altri Paesi europei. In questo senso mi sembra che il ministro Bondi debba ancora dimostrare se è realmente interessato all’arte del nostro tempo.
A SPASSO PER LA FIERA
Al terzo giro di boa del suo mandato per Artissima, Andrea Bellini punta su un finale da record. Non solo per il numero e la qualità delle gallerie arrivate al Lingotto di Torino da ogni parte del mondo. Ma anche per la vivacità del programma di mostre, di incontri e di spettacoli che punteggiano Artissima 16. Dal 6 all’8 novembre, 141 espositori e più di mille artisti animano la grande fiera torinese ma il pubblico di collezionisti, conoscitori e appassionati d’arte che frequenta le mostre mercato del contemporaneo, nel capoluogo piemontese, non avrà solo occasione di guardare per comprare ma anche di partecipare per conoscere più da vicino il lavoro di grandi maestri del passato e i nuovi talenti. Tante, tantissime le proposte da non perdere di vista. A cominciare da Present future, il padiglione riservato alla ricerca e alle sperimentazioni proposte da artisti delle nuove generazioni. Scelti da un gruppo di curatori indipendenti e internazionali, i sedici progetti esposti e realizzati ad hoc per Artissima 16 mescolano i linguaggi della pittura, della fotografia, dell’istallazione. Fra i nomi degli emergenti qui rappresentati troviamo quello di Karim Ghelloussi (vedi foto), di Adrien Issika e Stepahnie Barbier ma anche quelli dei nostri Paolo Chiasera e Luca Francesconi. Il 6 novembre la giuria assegna il premio Illy al miglior progetto dei sedici esposti (www.illy.com). Grandi installazioni di artisti di primo piano della scena internazionale, invece, caratterizzano la sezione Costellations. Qui, fra le altre, sono esposte opere di Marina Abramovic, di Santiago Serra e Franz West. E ancora Accecare l’ascolto, con performance e spettacoli in cui teatranti e artisti visuali lavorano assieme. E poi The store dove si possono acquistare multipli, poster riviste e molte altre proposte di 30 artisti emergenti. Ma da quest’anno, accanto ad Artissima fumetto e Artissima volume (che propone performance live e concerti) c’è anche Artissima cinema con quaranta opere filmiche, video e documentari d’arte. La rassegna, dal titolo Black curtains, è curata da Rosalee Goldberg, direttrice della storica rassegna newyorkese Performa. Il programma completo delle iniziative su www.artissima.it.
da Left-Avvenimenti del 7 novembre 2009
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