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Se la corretta informazione è una chimera

Pubblicato da: Simona Maggiorelli su luglio 10, 2009

D’Avack e Casavola firmano un documento del Cnb contro «la creazione di organismi interspecie». Ma ottenere un essere umano metà uomo e metà animale è impossibile

di Simona Maggiorelli

In Inghilterra, la ricerca sugli embrioni ibridi portata avanti dallo scienziato Stephen Minger, dopo un’ampia discussione pubblica, è stata finanziata con soldi pubblici e promette di riuscire in futuro a trovare metodi di cura di malattie oggi incurabili. In Italia (dove Minger è venuto, su invito dell’Associazione Luca Coscioni, a spiegare il lavoro della sua équipe dell’Università scozzese), il Comitato nazionale di bioetica (Cnb), organo consultivo della Presidenza del consiglio dei ministri, è uscito con un documento assai categorico in cui si chiede una moratoria sulla ricerca su embrioni ibridi, impropriamente definiti embrioni chimera.

«Il Comitato ha approvato con due voti contrari e nessun astenuto il parere “Chimere e ibridi”», si legge in un comunicato del Cnb. Il documento affronta, in particolare, «il problema della creazione di organismi interspecie… e parte del Cnb ha ritenuto opportuno raccomandare una sospensione della produzione di ibridi uomo-animale». Lorenzo D’Avack del Cnb aggiunge: «La ricerca con organismi ibridi crea non poche perplessità: il concetto di interspecie, infatti, rappresenta un rischio per la dignità dell’uomo e la specie umana non viene garantita dal rischio di un rimescolamento fra specie». Come se l’obiettivo di Minger e di altri scienziati che lavorano in questo campo, fosse creare dei mostri metà uomo metà animale, degni della mitologia antica. Poco importa a D’Avack e al presidente Casavola, che firma il comunicato ufficiale del Cnb, che la creazione di tali organismi sarebbe del tutto impossibile in termini scientifici, dal momento che i cosiddetti embrioni ibridi sono ottenuti per trasferimento nucleare, inserendo il nucleo di una cellula somatica umana in una cellula uovo animale privata del nucleo e non potrebbero mai svilupparsi e nascere come esseri umani. Il vicepresidente del Cnb, Luca Marini, docente di Diritto internazionale alla Sapienza di Roma, dal canto suo commenta: «Non mi sembra che il tema delle chimere sia in cima ai pensieri e ai timori dei cittadini italiani ed europei, soprattutto in questa fase del dibattito bioetico. Mi sembra, invece, che continui a essere forte la tentazione di proporre al pubblico le problematiche bioetiche in base al loro impatto mediatico e alla loro spendibilità politica, con l’inevitabile, conseguente ricerca di mediazioni e compromessi biopolitici, del tutto inidonei all’esame scientifico delle questioni bioetiche». E poi aggiunge: «Non ho potuto partecipare alla riunione del Cnb, ma certamente non avrei votato il documento. Mi chiedo quanto tempo occorrerà prima che il Cnb prenda in esame problematiche etiche e bioetiche di effettiva rilevanza collettiva e intergenerazionale, ad esempio aggiornando il documento Bioetica e ambiente del 1995. Ritengo, ancora una volta, che proprio il Cnb, per il suo ruolo e la sua vocazione, debba esprimersi con forza, denunciandole, sulle minacce all’ambiente e alla salute pubblica derivanti dalla diffusione di certe tecnologie e debba ricercare e suggerire gli strumenti in grado di tutelare fondamentali esigenze di interesse generale, quali la sicurezza ambientale, alimentare e sanitaria. All’invadenza degli interessi industriali e di mercato, talmente forti da riuscire a indirizzare i contenuti delle norme comunitarie e nazionali – conclude il giurista – va contrapposta l’analisi scientifica delle problematiche bioetiche che, per definizione, è incompatibile con posizioni di parte».

dal quotidiano Terra 10 luglio 2009

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La figuraccia fondamentalista del Cnb

Pubblicato da: Simona Maggiorelli su giugno 6, 2008

Sul sito dell’associazione per la libera ricerca Luca Coscioni è pubblicato un documento del Comitato nazionale di bioetica (Cnb) in cui – fra racconti mitologici e affermazioni psuedoscientiche – si approda a questa conclusione: «Non è accettabile eticamente creare in laboratorio un essere vivente, a partire da materiale cellulare umano, la cui stessa definizione appare incerta e di cui si ignora la natura». Per il Cnb che – val la pena di ricordarlo, è organo governativo – sarebbero cosa sconosciuta «alcuni tipi di embrioni chimere, alcuni tipi di organismi transgenici e tutti gli ibridi nel caso di mescolamento di specie umana e non umana». Incuranti del fatto che basterebbe leggere il documento degli scienziati inglesi che fanno ricerca sugli embrioni ibridi per sapere di che si tratti, forte della propria ignoranza «il Cnb auspica una moratoria sulla produzione di ibridi animale e, solo se adeguatamente giustificate, l’utilizzazione delle tecniche di ricerca alternativa».

Così si legge nel documento predisposto da Assuntina Morresi. Parole che aprono una voragine fra l’oscurantismo del Cnb italiano e quello che invece hanno deciso gli organi di governo inglese dando il via libera alle ricerche di  Stephen Minger e di altri ricercatori sugli embrioni ibridi. «Abbiamo deciso di pubblicare integralmente il documento presentato al Cnb in difesa da manovre antiscientifiche» scrivono Marco Cappato e Rocco Berardo, segretario e tesoriere dell’associazione Luca Coscioni. «Riteniamo doveroso utilizzare l’arma della “pubblicità” di documenti riservati come unica difesa possibile contro manovre ideologiche, antiscientifiche e antietiche». «Visti i metodi di lavoro del Cnb presieduto da Casavola – proseguono Cappato e Berardo – che è ricorso a epurazioni e atti arbitrali, sanzionati dalla magistratura, che hanno portato alle dimissioni di personalità del livello di Elena Cattaneo e Gilberto Corbellini, come associazione Coscioni ci pare doveroso usare l’arma dell’informazione». E quando Assuntina Morresi chiede come l’associazione abbia avuto il documento riservato la risposta è secca: «Come abbiamo ottenuto il documento? Visti i contenuti potremmo anche averlo ottenuto in Vaticano». E poi venendo all’analisi del testo: «La premessa del documento presentato da Morresi al Cnb sul tema degli ibridi e delle chimere – spiegano i due rappresentanti della associazione Coscioni – riassume sin dall’inizio la predisposizione antiscientifica del testo. L’autrice si pone l’obiettivo di affrontare il tema anche rispetto al suo “impatto nell’immaginario. Ma il problema è – prosegue Cappato – che l’immaginario collettivo risente della manipolazione, costante, dell’informazione Rai e Mediaset. Nella realtà non esiste nessuna “chimera”, nessun mostro». Come hanno spiegato gli scienziati inglesi e lo stesso Stephen Minger su left. Di fatto la tecnica, prevede che a un ovulo di mucca venga tolto il nucleo, privandolo del suo dna. Poi inserendo in questo ovulo una cellula umana si produce un embrione del tutto umano, che verrà utilizzato per prelevare staminali embrionali.

«Secondo la Morresi – chiosa Cappato il Cnb dovrebbe dichiarare eticamente inaccettabile che si curino eventuali malattie con questo procedimento, perché si offenderebbe la dignità dell’uomo». La soluzione? Secondo l’associazione Luca Coscioni è una sola. « Il Cnb rifiuti questo testo in blocco, non accettando di fare da “passacarte” del Vaticano. Davvero un comitato di bioetica in nome della dignità dell’uomo (cioè dell’embrione) escluderebbe una ricerca scientifica volta alla cura di malattie gravi dell’uomo?».
da Left-Avvenimenti del 6 giugno 2008

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