Nuove tribù creative dall’Africa
Posted by Simona Maggiorelli su febbraio 4, 2011
Alla Biennale di Malindi, fino al 28 febbraio, la nuova onda africana, nomade e vitale
di Simona Maggiorelli
Le sue composizioni addensate di figure, uomini e animali che danzano in una foresta di colori brillanti, sono diventate il simbolo orgoglioso di una nuova Tanzania, giovane e consapevole dei propri tesori naturali; gioielli da far sapientemente balenare agli occhi dei turisti, insieme ai ritmi ribelli del nuovo rap e alle seduzioni di una viva e multiforme scena artistica. Così tele di un maestro degli anni del post colonialismo come George Lilianga (Kikwetu 1934-Der es Salaam 2005) occhieggiano già dalle colonne dell’aeroporto di Der es Salaam e di Zanzibar accanto a opere più seriali di pittori delle ultime generazioni che scelgono una via quasi fumettistica per raccontare, con divertita ironia, vecchi e nuovi incontri fra il “buon selvaggio” africano e “conquistadores” in tenuta da safari. E mentre il flusso del turismo consumistico, dalle capitali del Kenya e della Tanzania, armato di macchine fotografiche, sciama verso parchi e villaggi Alpitour, c’è un atro flusso di viaggiatori che si dirige invece verso le capitali culturali dell’Africa, dalla piccola Stone Town tanzana alla keniota Malindi.
Qui in particolare, fino al 28 febbraio, è aperta la terza Biennale d’Arte, un appuntamento che in sei anni ha saputo guadagnare una forte attenzione internazionale. Anche grazie a una sua caratteristica specifica, quella di affiancare ad una ampia selezione di opere di artisti africani, alcune opere di giovani artisti occidentali ispirate alle tematiche poetiche ma anche politiche che attraversano questo immenso continente. Seguendo questa scia, con il titolo Safari (artisti e sciamani) l’attuale Biennale di Malindi curata da Achille Bonito Oliva
esplora le assonanze, i richiami interni che più o meno involontariamente attraversano il fare artistico di chi in Africa è nato e di chi l’ha eletta come propria patria creativa. Così accanto ai paesaggi umani di Lilanga, senza fondo e senza prospettiva (quasi a voler reinventare la pittura medievale) ecco i racconti per immagini di una Africa magica firmati da Bush Mikidadi. Accanto alle geometrie di linee e colori della celebre artista sudafricana Esther Mahlangu ecco le modernissime e sensibili pitture astratte su legno di Endgaget Legesse, talentuoso artista etiope nato nel 1971. E via di questo passo, in un mosaico di forme e colori che ci dice di nuove affascinanti tribù dell’arte, nomadi e imprendibili.
da left-avvenimenti del 4 febbraio 2011
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