Articoli

Galimberti, filosofo neoantico

Posted by Simona Maggiorelli su giugno 12, 2011

Testo scritto per la presentazione del libro di Francesco Bucci, “Umberto Galimberti e la mistificazione intellettuale” (Coniglio editore) che si è tenuta giovedì 9 giugno alla Libreria Croce di Corso Vittorio a Roma. Oltre all’autore ed io,c’era anche Luca Mastrantonio de Il Riformista

di Simona Maggiorelli

“Cerco di attuare una critica dialogica che non si limita a descrivere il significato di un testo, ma entra in discussione con il suo obiettivo, postulando che ci troviamo entrambi, l’autore studiato  ed io, all’interno di un più ampio quadro, quello di una ricerca di verità e giustizia. E’ questo che mi permette di indagare con grande umiltà alcune idee, per esempio, di La Rochefoucauld e Beckett, e di ricercare in profondità su temi che riguardano la vita comune, l’incontro fra culture, l’arte. Il mio è un tentativo volto comprendere al meglio i comportamenti delll’uomo” e più in generale ” quella che io chiamo la cifra umana”. Così Todorov nel suo nuovissimo Gli altri vivono in noi e noi viviamo in loro (Garzanti).

Ecco, questa ricerca di senso profondo, indagata con metodo dialogico, la trovo pienamente inverata nel libro di Francesco Bucci  Umberto Galimberti e la mistificazione intellettuale (Coniglio editore) che stasera qui presentiamo alla Libreria Croce di Roma. Un saggio niente affatto ideologico.  Di grande acribia. Nulla a che fare con un libro a tesi che parta da un’idea preconcetta. Anzi. Oltreché documentatissimo e pieno di prove inconfutabili del metodo che Galimberti usa per costruire i suoi libri, questo è anche un libro pieno di sorprese, godibilissimo alla lettura, anche perché l’autore ci mette a parte delle suo stupore, man mano che si trova davanti alla riprova dell’insospettabile.

Ovvero che G. copia, incolla, riprende interi brani e cambiando una parola chiave , come se niente fosse,  li attribuisce ad un altro pensatore. Nei suoi libri ma anche nel suo lavoro di giornalismo , fino a qualche tempo fa davvero titanico, G. cita omettendo di citare le fonti, ne pratica l’assimilazione totale  le cannibalizza ( proprio al contrario di quanto propone Todorov). Come ci è capitato di dire in altre 0ccasioni, G. fa lo specchio agli altri e a se stesso in questi suoi saggi ad alto tasso di riciclaggio che Bucci in un’intervista su left-avvenimenti definisce opportunamente “libri Frankenstein”. Libri, ovvero,  che alla sua puntuale disamina testuale di “lettore forte” e attento si mostrano senza costrutto, senza un filo logico tenuti insieme solo da un formalismo tardo avanguardista. In sintonia con i futuristi che sognavano l’avvento dell’uomo dalle parti intercambiabili il Nostro realizza libri dalle parti intercambiabili . Imitando i surrealisti  adotta il caos come elemento “compositivo” e in chiave post-moderna porta allo zenith il citazionismo arrivando fino al nonsense.

Ma con Alfonso Berardinelli e il suo sferzante ritratto di certi metafisici nipotini di Heidegger potremmo dire altresì che G. si veste da filosofo neoantico, fa il verso agli antichi, recita in maschera. Come scrive Berardinelli in Che intellettuale sei? (Nottetempo): parliamo di filosofi ” che masticano e ruminano metafisica”. Sono questi, filosofi dal linguaggio oscuro, “le loro idee  sono così vaste e accoglienti da contenere il loro contrario, le loro parole sono eterne come il vuoto, eternamente ripetibili e manipolabili, senza  nessun rapporto con la realtà e il vissuto”.

Ecco rispetto a tutto questo Francesco Bucci con il suo libro compie una meritoria opera di demistificazione. Ci fa vedere,  prove alla mano, come la gergale cripticità del filosofo e psicoanalista copra un’assenza assoluta di pensiero.  Il suo parlare altisonante è il manto scintillante che offre una copertura ideologica a vecchie prediche e antiche superstizioni. A uno sguardo superficiale i libri di G. possono anche  sembrare profondi ma a ben vedere sono del tutto privi di un contenuto umano ( qui torniamo alla cifra umana di Todorov).

Il manierismo del Nostro è il risultato di un totale svuotamento di contenuto. Di più. G. si veste da neo sapiente per ripropinarci (con Freud, con Heidegger, con la Bibbia) che l’angoscia è originaria, che il dolore è insanabile, che la pazzia è insita nell’uomo fin dal peccato originale. E allora non c’è cura possibile. Come scrive G: al dolore non c’è rimedio ( nella migliore delle ipotesi)  “può essere contenuto”. Così  G. compie un falso movimento. Fingendo di proporre un pensiero nuovo sulla realtà umana annulla ogni speranza e ricerca di cambiamento, di possibile cura e trasformazione interiore.

Sotto un’apparenza di progressismo (G. è il filosofo di punta di Feltrinelli , riempie le piazze in festival di Modena ecc.) in realtà si nasconde un pensatore profondamente conservatore che ci ripropone una visione dell’uomo assolutamente obsoleta, che si avvale di concettualizzazioni addirittura ottocentesche, come l’idea che l’uomo sia dominato dagli istinti. Qui il discorso sarebbe lungo ma basta dire che già l’antropologia del Novecento con Max Sheler aveva detto che l’uomo non ha istinti…

Benché talora critico verso Freud (Nel 200 e nel 2001 su La Repubblica ha scritto di un’assenza di pensiero nella psicoanalisi) lo junghiano G si iscrive così completamente nella tradizione freudiana, non solo per quel che rigurda la concezione falsa e obsoleta della psiche umana, ma anche – e qui torniamo all’inizio- per una prassi appropriativa dei testi altrui  e un modo di impacchettare e riproporre il già noto che già contraddistingueva il padre della psicoanalisi. Basta pensare al rapporto paranoico con Fliss e qual “gioco” continuo a rubarsi le idee  rivendicandone poi la primigenitura, documentato dalle lettere fra i due. Del resto, la stessa teoria dell’istinto di morte nell’accezione di sadismo Freud l’aveva mutuata da Sabina  Spilrein ( l’amante di Jung e psiconalista di Piaget)  che gli aveva inviato la sua tesi di  laurea.  Più in generale – come ha scritto  Ellenberger nel suo documentatissimo La scoperta dell’inconscio (Bollati Boringhieri)  “Molto di ciò che viene attribuito a Freud era sapere corrente e diffuso. La sua parte fu quella di cristillazzare idee e dare loro una forma originale” ( almeno in apparenza). E in un altro passo lo studioso di storia della psichiatria annota: ” Freud fu autore di una potente sintesi, nella quale è impresa quasi disperata discernere che cosa provenisse dall’esterno e che cosa fosse un contributo originale”.

Insomma ecco un altro pensatore, esaltato come grande pensatore e che non ha pensato niente.

E viene da chiedersi perché.  E perché un giornale come la Repubblica nato negli anni Settenta in Italia proprio per colmare il ritardo scientifico e culturale che l’Italia ancora scontava abbia finito poi  -non solo con G. ma anche con Citati , Arbasino, Cacciari  –  col proprorci un pensiero che quando va bene si limita alla parafrasi degli antichi altrimenti predica l’avvento di una nuova metafisica sotto le mentite spoglie di una ontologia , con roboanti discorsi sull’Esssere. Mentore di questa operazione e sostenitore di questa visione apolittica, di un inconscio sempre barbarico e bestiale come di un eros che  soccombe all’istinto di sopravvivenza e thanathos, come è noto, è l’illuminista Eugenio Scalfari. Sull’operazione culturale messa in xampo dal direttore di Repubblica Francesco Bucci nell’appendice di questo libro che vi invito caldamente a leggere, apre molti interessanti interogativi, stimolandoci a continuare la ricerca, ad andare più a fondo per vedere chiaramente cosa si nasconde sotto certa cultura dominante.

9 giugno 2011

Pubblicità

Una Risposta a “Galimberti, filosofo neoantico”

  1. Wow! In the end I got a weblog from where I know how to actually obtain valuable facts regarding my study and
    knowledge.

    "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

 
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: