Biblioteche da sfogliare
Posted by Simona Maggiorelli su marzo 4, 2015
“Sarajevo cuore d’Europa”, si chiamava un progetto per ricostruire la Biblioteca nazionale di Bosnia ed Erzegovina. Che era stata bombardata nel 1993 proprio per colpire al cuore un intero popolo.
Iniziative analoghe, come seguendo un tam tam, furono organizzate in tutto il mondo, mentre centinaia di cittadini bosniaci, serbi, croati e di altre regioni continuavano a lavorare per salvare i libri che si potevano ancora in qualche modo recuperare.
E quando alcuni mesi quell’edificio moresco, storica sede della biblioteca, ha ripreso a funzionare è come se il cuore della città fosse stato in qualche modo risanato. Insieme a quello dell’intera Europa.
“Le biblioteche possono essere molto più che dei semplici luoghi in cui custodire dei libri. Essi sono diventati simbolo di una cultura, indipendentemente dalla loro appartenenza a un singolo individuo a un’istituzione o perfino ad una nazione” scrive James W.P. Campbell autore – con il fotografo Will Pryce – del volume La biblioteca. Una storia mondiale pubblicato in Italia da Einaudi.
Insieme l’architetto e il fotografo hanno intrapreso un viaggio intorno al mondo per documentare le biblioteche più belle e originali. Riannodando i fili del tempo di migliaia di anni.
Il percorso comincia idealmente dall’antica Mesopotamia, dove nel V secolo nacque la scrittura e si dipana attraverso 82 paesi diversi, in cui i due autori si sono recati per studiare ventuno biblioteche, architettonicamente diversissime fra loro, eppure ugualmente simbolo di cultura e di cittadinanza.
Al fotografo Will Pryce, per ammissione dello stesso James W.P: Campbell, si deve l’impianto iconografico del libro. Mentre a quest’ultimo che voleva realizzare questo progetto fin dai tempi delll’università si devono i testi, l’accurata ricerca delle fonti e la sterminata la bibliografia.
In queste 320 pagine capita così d’incontrare luoghi storici e letterari per
antonomasia come la monumentale biblioteca del Trinity college di Dublino
ma anche spazi poetici e luminosi come il deposito dei sutra del tempio buddista Wat Yai a Smut Songkhram in Thailandia, con i suoi delicati edifici a forma di palafitta su piccoli specchi d’acqua.
E ancora, capita di passare nell’arco di poche pagine dalle lussuose biblioteche rococò del tardo impero a futuribili biblioteche in immense post metropoli.
E se fra gli esempi più suggestivi figurano certamente le vestigia di antiche biblioteche del mondo antico, come la biblioteca di Celso del 135 d. C. o i resti di quella di Pergamo risalente al 197 a.C. (entrambe nell’attuale Turchia) fra quelle architettonicamente più complesse e raffinate figurano alcune biblioteche italiane – dalla Malatestiana di Cesena, alla Laurenziana di Firenze, alla Marciana di Venezia – per citare solo tre esempi ben raccontati nel volume nella loro differente esemplarità.
Passando da una nazione all’altra, in questo ideale viaggio del mondo attraverso le biblioteche, varia l’architettura e il significato sociale di questi luoghi di lettura, la forma dei libri e la progettazione degli spazi, ma in comune tutti questi spazi hanno la bellezza, il piacere dello sguardo e dell’abitare, un silenzio calmo e pieno.
E’ questa l’atmosfera evocata dalle foto di Will Pryce, che curiosamente ritraggono perlopiù biblioteche senza lettori, anche se in ogni scatto pare di avvertirne comunque l’attenta presenza. (Simona Maggiorelli, Left)
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