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Archiettura, l’arte di progettare

Posted by Simona Maggiorelli su febbraio 6, 2015

Battistero di San Giovanni

Battistero di San Giovanni

Con la sua forma ottagonale e le pareti in elegante marmo bianco e verde, il Battistero di San Giovanni è il vero cuore di Firenze e una straordinaria summa dell’arte fiorentina antica. Con i suoi marmi, i bronzi, i mosaici a cui lavorò Cimabue racconta di un edificio che, come un organismo vivente, è cambiato nel tempo, passando attraverso molteplici fasi costruttive, arricchendosi progressivamente di immagini e di elementi preziosi come la Porta est realizzata nel 1330 da Andrea Pisano e la Porta del Paradiso, storico incunabolo del Rinascimento, una porta creata da Lorenzo Ghiberti nell’arco di ventisette anni, dopo aver sconfitto il rivale Brunelleschi nella celebre gara del 1401 indetta dalla potente Arte dei Calimala. Del recente intervento di restauro diretto da Annamaria Giusti su questo capolavoro (composto di 58 rilievi fusi a uno a uno) abbiamo già avuto modo di scrivere su queste pagine, ma ora una nuova pubblicazione ci offre l’occasione per tornare a parlare del lavoro della direttrice dell’Opificio delle pietre dure: nella collana “Mirabilia Italiae”, l’editore Franco Cosimo Panini ha pubblicato una sua monografia dedicata al Battistero di San Giovanni, un volume iconograficamente ricco e di alto profilo scientifico; una strenna che ripropone in versione divulgativa e a prezzi contenuti la monumentale opera sul Battistero di San Giovanni uscita qualche anno fa e destinata soprattutto a un pubblico di studiosi.

Ancora rimanendo nell’ambito dell’architettura, ma avvicinandoci a noi nel tempo, segnaliamo l’uscita del secondo e del terzo volume dell’Architettura del Novecento. Opere, progetti, luoghi nella collana “grandi opere” Einaudi. Curati da Marco Biraghi e Alberto Ferlenga i due tomi non pretendono di storicizzare secondo un unico punto di vista l’arte di progettare e di costruire nel secolo scorso. Piuttosto si tratta di volumi polifonici costruiti prendendo in esame 288 esempi fra i più innovativi del XX secolo, analizzati criticamente dai maggiori esperti internazionali di quei progetti che qui sono chiamati a raccontare. Certo la selezione degli inclusi e degli esclusi potrà non contentare tutti, ma l’approfondimento che connota le singole schede è altissimo.

Infine concludiamo questo nostro breve viaggio fra i libri d’architettura con la segnalazione dell’uscita della monografia di Daniele Pisani sull’opera dell’architetto Paolo Mendes da Rocha edita da Electa. Con fotografie di Leonardo Finotti questo libro ripercorre la carriera di Mendes da Rocha leggendola sullo sfondo della grande scommessa che il Brasile fece negli anni Cinquanta, per il miglioramento di megalopoli come San Paolo. Uno sforzo che il governo aveva avviato fin dall’approvazione della Costituzione ma che conobbe uno dei suoi momenti più alti nel 1959 quando le migliori menti dell’architettura e dell’urbanistica furono chiamate a collaborare per realizzare grandi opere pubbliche. In questo ambito si iscrivono molti progetti di Mendes da Rocha raccontati in questo libro con la prefazione di Francesco Dal Co, che documenta anche l’affascinante lavoro di questo architetto brasiliano nell’ambito della progettazione di case private, ma “aperte” all’ambiente in cui sono inserite. (Simona Maggiorelli)

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